“qual è l’apparecchio acustico migliore?”
Non mi crederai, ma non passa giorno che mi capita di sentire la classica domanda da cento milioni di dollari. Nello scorso articolo ti ho raccontato delle correlazioni tra il nostro lavoro di audioprotesista e delle varie distrazioni (trovi tutto qui). Oggi voglio invece affrontare un altro grande dilemma. L’apparecchio acustico migliore. Esiste? qual è?
Mi viene chiesto dai miei pazienti in procinto di rinnovare la tecnologia indossata e dai loro parenti preoccupati per i loro cari. Mi viene chiesto anche da chi sommessamente si avvicina al primo utilizzo dell’ausilio protesico. Sempre la solita domanda:
“qual è l’apparecchio acustico migliore?”
Sarà capitato di certo anche a te se sei un’audioprotesista e se non lo sei ancora stai tranquillo che accadrà a breve. Quando mi viene chiesto da pazienti e familiari non ho alcuna difficoltà a rispondere e lo faccio in modo secco e preciso, quando invece la domanda mi viene posta da uno dei miei audioprotesisti, la risposta si complica un sacco.
Il mio collega Francesco Pontoni ha scritto un articolo dove risponde appunto ai pazienti. Trovi tutto qua: http://apparecchiacusticipontoni.com/apparecchio-acustico-migliore/
Oggi condividerò con te una parte di essa. Come ben sappiamo tutti le case produttrici si cimentano per svettare nella pseudo-giungla dei fornitori. Dico pseudo-giungla perché oramai non è più un segreto… poche, pochissime grosse holding governano il mercato globale degli apparecchi acustici.
Ai piccoli produttori spettano solo le briciole.
Mi spiego meglio, io ad esempio, non lo nego, ho un debole per prodotti di una certa marca che qui non mi sembra corretto nemmeno nominare per evitare di pubblicizzarla.
Questo importante brand è di proprietà di una holding, che ha enormi interessi non solo nella ricerca-sviluppo-produzione di apparecchi acustici ma anche nella produzione di strumenti diagnostici, tutto questo solo per restare nel mondo dell’ipoacusia.
In realtà sono molte le tipologie di business in cui queste strutture hanno interessi incredibili con confini quasi infiniti. Il punto quindi, se non lo hai già capito da te è proprio che questi giganti trattano talmente tanti brand che essi sono molto spesso anche in concorrenza tra di loro. Strana sta cosa eh? Beh in realtà non lo è più di tanto.
Per continuare a capire qual è l’apparecchio acustico migliore ho bisogno che tu capisca bene questo concetto.
Non conosco modo migliore che farti un esempio.
Mettiamo, per ipotesi, che tu sia il titolare di una delle due panetterie presenti nel piccolo paesino in cui vivi. In entrambe le panetterie puoi acquistare un pane davvero squisito ed i clienti di una e dell’altra scelgono in base a fattori che non sono legati alla bontà del prodotto.
Magari l’una è più vicina alla casa di signora Maria rispetto all’altra, oppure il sig. Umberto è lo zio del fornaio e ci va anche per salutarlo. Francesco magari preferisce una in particolare perché spera di essere finalmente notato dalla bellissima cassiera della panetteria (che vende il pane al prezzo un po’ più alto).
Un bel giorno ti accorgi che, proprio per questo meccanismo, tu stai guadagnando circa il cinquanta percento di quanto potresti guadagnare se possedessi entrambe le panetterie.
Allora che fai? Ti fai frullare strane idee in testa per un certo periodo, finché un bel giorno rompi il porcellino dei risparmi e magari ti fai prestare quel che manca dalla banca. Manca per cosa? Ma come non l’hai davvero ancora capito? Ti compri la concorrenza, no?
Fantastico, ora possiedi entrambe le panetterie del tuo paesino, incasserai il cento per cento del ricavato dalla vendita di pane in paese.
Per non dare l’idea di monopolio e non perdere i clienti della panetteria appena acquisita non cambi l’insegna, il brand resta quello vecchio, non avrebbe senso cambiarlo se funziona così bene.
Fin qui sembra una figata per te, in effetti probabilmente lo è! Passa un pochino di tempo e sta cosa di avere due forni con spese doppie non ti va giù. Magari con un forno solo più grande… potresti avere dei margini ancora maggiori. Lo fai e tutto fila liscio. Un unico grande forno, due panetterie in “concorrenza” tra loro.
Magari una si specializza in pane all’olio e l’altra in pane ciabatta …non si sa mai…meglio differenziare. Passerà il tempo e svilupperai ancora il tuo regno sempre più e solo i più curiosi scopriranno che tu sei la concorrenza di te stesso in molti campi. Qualcuno si infastidirà per questo e cercherà di ribellarsi boicottandoti.
Tranquillo sarà solo una sparuta minoranza. La stragrande maggioranza sarà troppo pigra per scoprirlo, per cambiare panetteria o per assaggiare il pane del pese vicino. Chissà, forse a quel punto per risparmiare potresti pure abbassare gradualmente la qualità ma mi auguro proprio che tu non lo faccia. Spero che la tua passione per pane e denaro resti sempre in un equilibrio accettabile. Ti sembra davvero una favola o un film di fantascienza? Tutto chiaro ora?
L’apparecchio acustico migliore esiste davvero?
Probabilmente si, ma io davvero non so quale sia anche se ho lavorato con diversi prodotti delle migliori marche. Sarà realmente difficile se non impossibile però individuarlo per chiunque ed il perché è abbastanza semplice da capire. Noi audioprotesisti siamo esattamente come i clienti della tua panetteria. Siamo pigri, tremendamente pigri, ma non nel senso offensivo del termine, siamo solo abitudinari. Non solo questo però, siamo anche legati incredibilmente ancora ai rapporti umani oltreché naturalmente al vile denaro.
Spesso conosciamo da parecchio il commerciale dell’azienda XY e oltre ad un rapporto di interesse reciproco ci sta pure che con il tempo nasca un rapporto di stima e amicizia.
Quel che può nascere potrà influenzare certe scelte tecniche o commerciali, tu non sarai esente da ciò. Lui viene a trovarci con un cofanetto “stracolmo” di innovazioni che nessun altro prodotto può vantare (almeno non in un modo identico). Ci dimostra che il miglioramento è evidente ed il software di programmazione assomiglia molto al precedente…
Fiducia e pigrizia ti portano a convincerti che questo sì, è il prodotto migliore che esista. Non sto assolutamente dicendo che il commerciale ti stia dicendo delle bugie, anzi, le innovazioni ci sono, ma forse, proprio come il panettiere ha deciso di unificare i due forni per una questione di risparmio, anche vari brand di apparecchi acustici della stessa holding hanno un solo immenso centro di ricerca e sviluppo …
La mia non è di certo una crociata contro un brand o una holding, cerco solo di trasmetterti il mio pensiero in modo semplice e comprensibile. Penso non esista un prodotto che svetti così tanto rispetto ad un pari fascia della concorrenza, reale o meno che essa sia.
Sono consapevole che sul mercato ci siano produttori di apparecchi acustici che investono di più in R&S come quelli che con determinate innovazioni arrivano sempre in ritardo.
Io personalmente ho più simpatia per quelle che inventano realmente qualcosa di nuovo rispetto a quelle che cavalcano l’onda, ma le scelte non devono essere fatte sulla base delle simpatie.
L’apparecchio acustico migliore è quello che risolve meglio di un altro il problema del paziente, ecco tutto. Facile a dirsi e difficile a farsi direi.
Il paziente… e chi ne conosce uno uguale all’altro?
Tu da audioprotesista capirai bene che non esiste una sordità uguale se solo ti metti a scavare approfondendo il problema. Sai benissimo che il grado di perdita, il tempo di disabitudine al suono, le capacità cognitive, la vita sociale che conduce il paziente e le sue aspettative metteranno a dura prova le tue capacità professionali.
Ma scherziamo?
Con tutte queste variabili credi davvero che la marca di apparecchi acustici di cui sei innamorato abbia sempre e comunque la soluzione ideale?
No, non voglio distruggere le tue certezze e non voglio farti perdere fiducia nel brand di apparecchi che ami ed applichi da tempo, quasi ad occhi chiusi.
Devi però concedermi qualcosina, in particolare che spesso gli apparecchi acustici (di pari fascia) non fanno quasi mai la differenza. La differenza quasi sempre la fai, o sarebbe meglio “la dovresti fare”, proprio tu. La tua approfondita analisi, l’accurata scelta del dispositivo e il lunghissimo lavoro da certosino che dovrai fare porteranno di certo a dei risultati.
Se sei un audiprotesista con ancora poca esperienza o se devi ancora laurearti in tecniche audioprotesiche spero proprio tu possa tenere conto di queste considerazioni.
Per il bene del tuo paziente e per la crescita professionale a cui ambisci non puoi non tenere conto di quanto ti ho confidato oggi.
Sia chiaro che a me basta, per il bene della categoria, che tu lo sappia. Non sarà certo un dramma se decidessi di continuare esattamente a pensare e a lavorare come hai fatto fino ad oggi. Lo dico perché non voglio contribuire a creare un esercito di audioprotesisti che organizzano la rivoluzione contro le catene per cui lavorano… solo perché oggi hanno scoperto che probabilmente non è vero che utilizzano l’apparecchio acustico migliore al mondo.
Non credo sia nemmeno corretto mettere in discussione gli audioprotesisti indipendenti che, in buona fede, hanno sempre cercato il prodotto migliore da adattare, forse fidandosi di una miriade di dati tecnici che ciclicamente vengono propinati spostando l’interesse sul numero di canali piuttosto che su aspetti che reputo molto più importanti.
Quindi, per concludere, direi che l’apparecchio acustico migliore c’è, esiste davvero. Io penso proprio sia quello costruito (o solo assemblato) nelle cantine a Roma, Genova, Padova o chissà dove altro. Penso anche (fidandomi di alcune pubblicità) che potrebbero essere forse quelli “americani”. Sono altrettanto certo però che anche quelli danesi e svizzeri siamo i migliori prodotti in commercio.
A parte gli scherzi ed i goffi tentativi di mascherare le mie preferenze ribadisco con forza la mia idea e lo faccio con una frase inventata molti anni fa da un pubblicitario geniale che con questa frase migliorò di parecchio la situazione di Pirelli, costruttore di pneumatici:LA POTENZA è NULLA SENZA CONTROLLO.
Dott. in tecniche audioprotesiche Luigi Gallone
Co-Autore del libro NON SEI SORDO
Responsabile audioprotesisti presso Pontoni – Udito & Tecnologia
Ps. Ti piace la mia filosofia e sei incuriosito di come faccio a migliorare ogni giorno il lavoro dei miei audioprotesisti? Ti piacerebbe fare il tirocinio o il lavoro da audioprotesista sotto la mia diretta supervisione nei nostri centri? Scrivimi a [email protected] con oggetto “professione audioprotesista”.
1 Comment on “L’apparecchio acustico migliore secondo l’audioprotesista”